
Psicologia e giurisprudenza in collaborazione
Quando vi foste decisi (o, meglio, un legale consultato da voi vi abbia consigliato) per una causa risarcitoria per danni biologici di natura psichica, essa necessiterà di una quantificazione del danno stesso. Tale valutazione è realizzabile da uno psicologo che può essere scelto autonomamente dal lavoratore o dal legale per il lavoratore.
Lo psicologo, quindi, agirà come un Tecnico di Parte e produrrà, in un proficuo rapporto collaborativo con il legale, la suddetta quantificazione. Non è necessario per lo psicologo associarsi ad un medico-legale o ad uno psichiatra per l’aspetto della quantificazione del danno; egli, però, deve aver acquisito una solida competenza in materia. In altri casi, nell’ambito di una perizia medico-legale, lo psicologo può essere chiamato dal medico, sicché la valutazione del danno biologico psichico finisce per fare parte integrante della più ampia valutazione del danno biologico. In tutti i casi allo psicologo valutatore è affidato un compito complesso: fornire elementi comprovanti un nesso di causa-effetto fra il danno riconosciuto e gli accadimenti lavorativi.
Potrebbe non essere necessario, per voi, aggiungere una "sezione" di quantificazione del danno alla vostra relazione tecnica (psicodiagnosi) dal momento che se si fa appello ad una percentuale di danno, significa che il legale, poi, farà riferimento ad un tabellario che quantifica la richiesta risarcitoria in base alla percentuale del danno riconosciuto, e ciò significa che il caso è già indirizzato ad un'aula di tribunale e all'attenzione di un giudice.
Di fatto, nella stragrande maggioranza dei casi, è sufficiente la relazione nelle mani di un legale per poter gestire il problema del lavoratore su un piano extragiudiziale, quindi senza mai arrivare davanti al giudice. Di ciò ne parlerete approfonditamente con il vostro legale. In tutti i casi, noi vi possiamo facilmente mettere in conttato con legali esperti di materia giuslavorista.